Dorothy non ha mai accantonato il suo sogno: tornare a casa!
Se solo avesse saputo che per realizzarlo sarebbe bastato un elemento, proprio lì "ai suoi piedi"... Battere tre volte le sue magiche scarpette rosse per ottenere ciò che più voleva. Ma questo lei lo scopre solo alla fine, solo dopo aver conosciuto inseparabili compagni di viaggio, dopo aver superato sfide e ostacoli che sembravano insormontabili, solo dopo aver capito che per realizzare un sogno ci vogliono tre ingredienti: testa, cuore, coraggio.
Io so di avere le scarpette rosse, so che mi basterebbe batterle per realizzare i miei sogni, ma non voglio rinunciare ad attraversare e vivere passo dopo passo quel magico sentiero dorato che ci conduce ai nostri desideri.
CARMEN
l'abitudine di tornare
tornare è un'abitudine
per quelli come te
sommersi e annoiati dai ritmi di sempre
confesserai mai a tua moglie
che il sabato dormi con me
da circa dieci anni tra alti e bassi
ma io non posso chiedere
io non devo chiedere
sarai tu a rispondere
se vorrai
ma io non posso piangere
io non devo piangere
sarai tu a decidere
se vorrai
tornare è un'abitudine
per quelli come te
fedeli e ancorati all'ovile di sempre
come dirai a tua moglie
che hai un figlio identico a te
ha grandi occhi neri e ha compiuto tre anni
è piccolo e non può chiedere
lui non deve chiedere
sarai tu a rispondere
se vorrai
ma lui non deve piangere
è vergogna piangere
sarai tu a rispondere
se saprai
ma io non posso chiedere
io non devo chiedere
sarai tu a rispondere
se vorrai
ma io non posso piangere
io non devo piangere
sarai tu a decidere
se vorrai
ottobre era il mese più dolce
i baci e le carezze sotto l'albero di limone
l'uva era la nostra refurtiva preferita,
la vendemmia una sacrosanta tradizione di famiglia.
ottobre era il mese migliore per scorgere i tramonti
che infuocavano l'orizzonte.
trafelate ci alzavamo e con disinvoltura rientravamo in scena
con le gote rosse ed una buona scusa.
quel crocevia, un'imminente decisione da prendere
piuttosto che il limbo avrei scelto l'inferno
fosse stato il prezzo della libertà.
il paradiso poteva anche attendere
fosse stato il prezzo della libertà
lasciare tutto e accontentarsi di niente
già bastava il fatto in sé di esistere
riaprire gli occhi e lasciarsi sorprendere...
ottobre infinito candore
la nostra adolescenza appesa ai moti altalenanti del cuore
la fuga diventava unica e sola via d'uscita,
un tuffo al buio necessario negli abissi di una nuova vita
quel crocevia, un'imminente decisione da prendere
piuttosto che il limbo avrei scelto l'inferno
fosse stato il prezzo della libertà
il paradiso poteva anche attendere
fosse stato il prezzo della libertà,
lasciare tutto e accontentarsi di niente
dare voce a una nascente identità
il paradiso poteva anche attendere
attendere...
il paradiso poteva anche attendere
fosse stato il prezzo della libertà,
lasciare tutto e accontentarsi di niente
dare voce a una nascente identità
quel paradiso poteva anche attendere
dovevamo ancora cominciare a vivere...
Come si può credere
che questa città baciata da sole e mare
saprà dimenticare
gli antichi rancori e le ferite aperte
le faide storiche,
il pianto di madri che mai più riabbracceranno un figlio
lo stato assai spiacente
che posa una ghirlanda tricolore con su scritto assente.
Da dietro le persiane anziani e bambini osservano
il lungo e commosso corteo
Generale era questo il suo esercito?
Chissà se il buon Dio conosce quest'inferno
se ha un piano per redimerlo
pace e speranza no non vivono
da queste parti è un immenso deserto
Chissà se il buon Dio perdonerà il silenzio
Davvero si può credere
che questa città baciata da sole e mare
saprà dimenticare
le offese gratuite e le agonie sofferte
le lotte storiche di chi sfidò la malavita a suon di musica e poesia
gli sguardi attoniti della gente che non ha mai visto né sentito niente
Volano gli aeroplani, le scie come trame si intrecciano
quell'aeroporto è uno scempio che adesso porta un nome di rispetto.
Chissà se il buon Dio conosce quest'inferno
se ha un piano per redimerlo
pace e speranza no non vivono
da queste parti è un immenso deserto
Chissà se il buon Dio perdonerà il silenzio
Chissà se il buon Dio perdonerà il silenzio
Chissà se il buon Dio perdonerà Palermo
Quel pomeriggio si passava da un divano all'altro
qualunque frase era ingombrante in pieno agosto
io ti chiedevo più attenzioni e un minimo di slancio
mentre l'arrosto di tua madre mi rendeva omaggio
Ah voglio vivere così, col sole in fronte
l'amore ai tempi dei miei nonni era elegante
Ricordo come fosse ieri il nostro primo incontro
tu eri un po' ubriaco e intento a fare colpo
Parlavi di finanziamenti a tasso agevolato
cessioni, transazioni e ahimè ricerche di mercato
Ah voglio vivere così, col sole in fronte
l'amore ai tempi dei miei nonni era sognante
Tra di noi regnava un'ostinata consuetudine
una sintonia imperfetta.
Tra di noi regnava una profonda solitudine
la forza di inerzia
una sintonia sommersa
Quel pomeriggio si passava da un divano all'altro
mentre studiavo a come dirti che ti avrei lasciato
tu già dormivi al 40° di Roma – Lazio
pensavo io a tua madre e al cane da portare a spasso
Ah voglio vivere così, col sole in fronte
l'amore ai tempi dei miei nonni era intrigante
Tra di noi regnava un'ostinata consuetudine
una sintonia imperfetta.
Tra di noi regnava una profonda solitudine
la forza di inerzia
una sintonia perversa
Tra di noi regnava una profonda solitudine
la forza di inerzia
una sintonia sommersa
Quel pomeriggio eri un tutt'uno col divano grigio
l'avrei dovuto già capire sin dal primo incontro
La signora del quinto piano
ha un pitone in salotto,
un guardiano fidato.
Il suo ex e' ogni sera
davanti al portone con
un martello in mano.
“non v'e' ragione alcuna di aver paura,
di aver paura.”
Questa la conclusione dei funzionari della questura.
La signora del quinto piano
approfitta del caos metropolitano.
Esce sempre al mattino e
con passo spedito si reca al lavoro.
“signorina, ha per caso visto mio marito?
Di che colore era il suo vestito?
Quante lettere aveva in tasca?”
“1, 2, 3 ...bum!”
La signora del quinto piano
aveva un pitone antistupro ammaestrato.
Un bel giorno il bestione
fuggi' dal suo covo blindato
e arrivo' al pian terreno.
Non ebbe neanche il tempo
di battere i denti per la paura
pepito, il chiwawa iperteso e poco amichevole della portiera.
Dopo tre settimane dall'avvenuta cattura del rettile in fuga
si evidenzio' la scomparsa misteriosa della padrona
“signorina, ha mica visto l'uomo col martello?
Di che colore era il suo vestito?
Quante lettere aveva in tasca?
Signorina, ha mica visto l'uomo col martello?
Di che colore era il suo vestito?
Quanto tempo restava in zona?
Le ha rivolto mai la parola”
La signora del quinto piano fu ritrovata murata nel bagno
quella lettera di un anno prima,
la prova schiacciante lasciata in questura
descriveva con precisione il rituale di sepoltura.
Ma non vi era alcuna ragione di avere paura
di avere paura.
“signorina, ha mica visto l'uomo col martello?
Di che colore era il suo vestito?
Quante lettere aveva in tasca?
Signorina, ha mica visto l'uomo col martello?
Di che colore era il suo vestito?
Quante lettere aveva in tasca?”
Finale:
L'uomo col martello e' stato avvistato in un bar del centro di buenos aires
il pitone, pochi mesi dopo la sua cattura, e' tornato a vivere nel suo habitat naturale in thailandia.
La portinaia ha deciso di adottare “tino” il mastino, un cane affettuoso e amorevole
al quinto piano vive matilde, una donna scorbutica, allergica ai gatti e ai parenti.
ah...dimenticavo...
I funzionari della questura continuano a dire che non c'è alcuna ragione di avere paura
Quale puerile fragilità
la convinzione di averti
accarezzare una rosa recisa con crudeltà
Sguardi lontano si perdono già
siamo oceani deserti.
Per quanto ci provi
non riesco a capire
come sei
cosa vuoi
Mani distratte
la sensualità
tra noi è un'accozzaglia di gesti
Messo alle strette, lo ammetti, sei stanco di me
E mi domandi il sapore che ha
quell'euforia degli inizi
Malgrado i miei sforzi
non riesco a capire
come sei
cosa vuoi
Che non ti importa soltanto di noi
ma di un passato che non passa mai
voglio capire chi sei
che vuoi che vuoi da me
Se ami il sottile ricordo di chi
a far soffrire è più abile
Mio folle amore questo è troppo per me
Come un pioniere che cerca chissà
quali frontiere dell'infedeltà
non hai l'urgenza normale di stare con me
solo con me
Puoi anche amare così se ti va
tu cosa scegli che io ho scelto già
Ma forse anche tu non riesci a capire
come sei
cosa vuoi
Che non ti importa soltanto di noi
ma di un passato che non passa mai
voglio capire chi sei
che vuoi che vuoi da me
Se ami il sottile ricordo di chi
a far soffrire è più abile
Mio torbido amore sono pazza di te
Quando parli
nei tuoi silenzi
poi mi baci
e tutto è sopportabile
Che non ti importa soltanto di noi
ma di un passato che non passa mai
voglio capire chi sei
che vuoi che vuoi da me
Se ami il sottile ricordo di chi
a far soffrire è più abile
Addio amore abbi cura di te.
Per quanto tempo dovrò
cercare un modo per restare a galla.
Mio marito non lavora da un po'
ed insieme al sorriso ha detto addio a salute e dignità.
Per quanto tempo dovrò
chiedere ai miei figli di stringere i denti
tra pane, libri, mutuo, luce e gas
già vedo un'altra torrida estate in città.
Ma la primavera tornerà
nei nostri poveri cuori abbrutiti e invecchiati e li scalderà.
E forse un giorno ci daranno l'aria
ad un prezzo più conveniente della benzina
una lacrima autentica di santa pazienza
alla lotteria quest'anno in palio un buono per la spesa
Per quanto tempo dovrò
portare il peso di questa vergogna.
Da circa un mese dormiamo tutti in macchina
siamo diventati estranei agli occhi della comunità
Ma la primavera tornerà
nei nostri poveri cuori avviliti e ammalati e li guarirà
E forse un giorno ci daranno l'aria
ad un prezzo più conveniente dell'aspirina
una dose legittima di sana speranza
alla lotteria quest'anno in palio una pensione a vita
Quella multa benevola sul parabrezza
è la prova che ancora qualcuno ci pensa
che bella sorpresa tra la brina e la nebbia
com'è caldo l'abbraccio della provvidenza.
E forse un giorno ci daranno l'aria
ad un prezzo più conveniente dell'immondizia
E forse un giorno ci daranno l'aria
ad un prezzo più conveniente dell'immondizia
Per quanto tempo dovrò
chiedere ai miei figli di stringere i denti
San Valentino
un'impaziente primavera corre a sorprenderci.
Il sole è alto ed è domenica
svegliati.
Persino la paura a volte è un'espressione romantica
un preludio alla nostalgia
e ti chiedi se questo sia amore vero
oppure ordinaria follia
Ma l'universo inventerà per noi
melodie cosmiche
albe suadenti e nuove orbite
dai abbracciami più forte
che l'universo accenderà per noi
coreografie celesti
Puoi crederci...
Giù per le strade una caotica bellezza
ci vuole complici
il mare indossa una ridente trasparenza
svegliami
Persino la ragione a volte è un'espressione romantica
del sentimento l'anatomia
e chissà se il tuo canto sia estro, ingegno
o semplicemente poesia
Ma l'universo inventerà per noi
melodie cosmiche
albe suadenti e nuove orbite
dai abbracciami più forte
che l'universo inventerà per noi stagioni insolite
profumi inebrianti e favole
Ma l'universo inventerà per noi
coreografie celesti
Puoi crederci
Puoi crederci
Verso l'alba avvistammo quella barca malandata
tracimante di persone che agitavano le braccia
un carico di tragica speranza
di vite inscatolate senza alcuna etichetta
Quella sera il nostro mare avrebbe riportato a riva
anche il resto del composito equipaggio senza vita
Chi governerà questa furia mediatica
parole d'autore intrise di dolore,
correte tutti è in onda il nuovo reality in mondo visione
A cosa servirà l'ennesima visita
di maghi e onorevoli, di sua maestà
e piangitori in posa che si disperano per tre euro l'ora.
E malgrado sapessero di commettere reato
di comune accordo i pescatori tesero la mano
in barba ad ogni amara conseguenza
seguirono la voce della propria coscienza.
Quella sera il nostro mare avrebbe riportato a riva
mappe, foto di famiglia, stracci e una scarpetta bianca.
Chi governerà questa furia mediatica
parole d'autore intrise di dolore,
non fatevi sfuggire questo nuovo show sensazionale
A cosa servirà l'ennesima visita
di cortesia e formale solidarietà
Su venghino signori ad ammirare il circo degli orrori
Chi governerà questa furia mediatica
parole d'autore intrise di dolore
Carnevale ha in serbo un nuovo carrozzone di promesse vane.
Amo la pioggia d'estate
l'aria di quiete e di libertà.
Tu che sorridi e non parli
batti a tempo le mani
Amo l'odore dell'acqua
su questa terra affamata.
Tu che mi afferri le mani
muovi già i primi passi
Questa piccola magia
non è un sogno non è
una spietata chimera
e quasi comincio a credere
che la felicità abbraccerà questa vita
Amo la pioggia d'estate
questa campagna che ascolta
le voci di vecchi fantasmi
la montagna e i suoi lamenti
Amo l'odore dell'acqua
su questa terra affamata
tu che sorrisi e non parli
e con gli occhi mi abbracci
Questa piccola magia
non è un sogno non è
una spietata chimera
e quasi comincio a credere
che la felicità abbraccerà questa vita
e quasi comincio a credere
che la felicità abbraccerà questa vita
Questa piccola magia
Gli archi in E forse un giorno e Oceani deserti sono stati scritti da Carmen Consoli e diretti da Adriano Murania.
In La notte più lunga gli archi sono stati scritti e diretti da Adriano Murania.
I fiati in Esercito silente sono stati scritti da Massimo Roccaforte.
I legni in Questa piccola magia sono stati scritti da Carmen Consoli.
Produzione Artistica: Gianluca Vaccaro, Massimo Roccaforte, Carmen Consoli
Produzione Esecutiva: Elena Guerriero per Narciso Records Sas
Management: Francesco Barbaro
Arrangiamenti: Carmen Consoli, Massimo Roccaforte, Gianluca Vaccaro
Registrato da Gianluca Vaccaro e Toni Carbone presso Kozmic Lula Studios (Catania)
Missato da Gianluca Vaccaro presso Terminal 2 Studio (Roma)
Masterizzato da Tom Coyne presso Sterling Sound (New York)
Foto di Paolo Leone
Assistente: Emanuele De Rossi
Look Coordinator: Francesca Figus
Stylist: Susanna Ausoni
Make up Artist: Ermanno Spera
Hair Stylist: Salvatore Filetti e Nadia Ceccarelli
Progetto Grafico: Alberto Bettinetti [zanzara]
Organizzazione Logistica: Mirella Greco per Narciso Records Sas
Booking: OTRlive, v.le G. Mazzini, 119 - 00195 Roma. Tel. +39.06.372.27.54 - info@otrlive.it
Grazie: Ai miei genitori, a tutti gli amici e nemici, che nel bene e nel male mi hanno aiutato a progredire.
E poi: Francesco Barbaro, Patrizia Alessandria, Marcella Chiummo, Pino Barbaro, Diletta Beci, Giulia Milella, Alessandro Massara, Graziano Ostuni, Davide Benetti, Stefano Seresini, Nico Ambrosini, Emanuela Redaelli, Marta Nannipieri, Roberta Giucastro, Daniele Demartini, Massimo Battaglia, Claudia Lisa, Alessandro Calzato, Elena Zannoni, Eleonora Forastiero, Paola Francescon.
E poi un ringraziamento speciale alla comitiva di “Villa Valeria”: Giuliana Pennisi, Alfio Pagliaro, Claudia Pagliaro, Carmelo e Germana Testai, Enza Lipani, Lorella Lima e Giacomo Bonanno, Melina e Franco Caliò.
Ed. Mus. Narciso Records sas / Universal Music Italia s.r.l. eccetto Oceani Deserti: Narciso Records sas / Universal Music Italia s.r.l. / Linea Due
P) 2015 Universal Music Italia s.r.l.
C) 2015 Universal Music Italia s.r.l.