"Avevo molti brani rock e il disco poteva diventare un secondo MEDIAMENTE ISTERICA, mentre io volevo evitare di ripetermi. Dato che l'impostazione chitarristica di solito adottata tende a uniformare, ci siamo messi a sperimentare e a giocare con la musica, cercando di diversificare gli arrangiamenti. In passato, quasi tutto era organizzato nello stesso modo: batteria in 4/4, basso con plettro, chitarra con big muff... Qui invece, abbiamo usato parecchie batterie, casse di grandezze differenti, stanze e collocazioni di microfoni diverse. In generale, l'obiettivo era ottenere un suono ambientale, non troppo 'picchiato': ho chiesto spesso di usare le spazzole al posto delle bacchette e ho fatto utilizzare molti microfoni panoramici.
Nelle ritmiche ho mirato a soluzioni un po' datate, combinate però con rumori di sottofondo e qualche stranezza elettronica: un misto di antico e moderno, con l'una o l'altra filosofia a prevalere a seconda dei casi. Il risultato è senz'altro vario ma in qualche misura omogeneo, e soprattutto molto 'mio'. In quel periodo, d'altronde, mi sentivo attratta da più stili: musica sudamericana e portoghese, indie rock alla Pavement o cose alla Beth Orton, accomunati dalla stessa intenzione e dallo stesso bisogno di comunicare.
Realizzare STATO DI NECESSITÀ è stato uno spasso ma anche uno studio: di armonie, di ritmiche, di contrappunti... Ho firmato la produzione artistica, ma senza Massimo e Maurizio non ci sarei mai riuscita. Maurizio è maestro di strumenti a fiato, viene da Chet Baker, e così al posto delle solite chitarre ha suggerito tappeti ambientali di brass: roba alla Otis Redding, Ben E. King, Aretha Franklin, Wilson Pickett. Massimo, invece, ha avuto l'idea di invertire i nostri ruoli: in pratica, lui ha suonato le mie chitarre e io ho fatto il chitarrista di me stessa, per evitare che la mia chitarra di accompagnamento avesse le stesse cadenze della voce. Inoltre, ha voluto inserire alcune tastiere parecchio ironiche, volutamente kitsch... E anche un pianoforte un po' dissonanante e qualche moog."
* tratto da Carmen Consoli - Quello che sento, F. Guglielmi - GIUNTI Editore 2006
Mi lasci perplessa
ma è un modo elegante
per dirti ti amo
Non ho padronanza dei termini adatti
ma godo al contatto
Trattami come se fossi una dea
Trattami come se fossi una dea
Sfiorami lentamente
Sfiorami lentamente
Ah… Ah… Ah… Ah…
Lasciami il fiato per dirtelo ancora
Lasciami il fiato per fartelo ora
Lasciami il fiato per dirtelo ancora
Lasciami il fiato per fartelo ora
Mi piace giocare sembrarti indecente
parlarti all'orecchio dicendoti niente
In fondo hai intuito che sono bigotta
Una suora mancata una piccola donna
Trattami come se fossi una dea
Trattami come se fossi una dea
Una bambina impertinente
Una Bambina impertinente
Sfiorami lentamente
Ah… Ah… Ah… Ah…
Lasciami il fiato per dirtelo ancora
Lasciami il fiato per fartelo ora
Lasciami il fiato per dirtelo ancora
Lasciami il fiato per fartelo ora
Ah… Ah… Ah… Ah…
Sto affinando tattiche di seduzione
sconosciutissime
Sono in preda alla più ingenua perversione
fatti corrompere
È lo stato di necessità
euforia ormonale congenita
questo è un caso di estrema emergenza
Saltami addosso dottore coraggio divorami
straziami studiami a fondo
pronto soccorso nessun imbarazzo tu saltami addosso
non aspetto altro
Sto assecondando un'istintiva inclinazione
degna di mille Selen
mi diverte importunare una belva che dorme
farmi addentare
È lo stato di necessità
euforia ormonale congenita
questo è un caso di estrema emergenza
dionisiaca tendenza ad eccedere
Saltami addosso dottore coraggio divorami
straziami studiami a fondo
pronto soccorso nessun imbarazzo tu saltami addosso
non aspetto altro
Saltami addosso dottore coraggio divorami
straziami studiami a fondo
pronto soccorso nessun imbarazzo tu saltami addosso
...la la la la....
Narciso parole di burro
si sciolgono sotto l'alito della passione
Narciso trasparenza e mistero
cospargimi di olio mandorle e vanità
modellami…
Raccontami le storie che ami inventare
spaventami
raccontami le nuove esaltanti vittorie
Conquistami inventami dammi un'altra identità
stordiscimi disarmami e infine colpisci
abbracciami ed ubriacami di ironia e sensualità
Narciso parole di burro
nascondono proverbiale egoismo nelle intenzioni
Narciso sublime apparenza
ricoprimi di eleganti premure e sontuosità
ispirami
Raccontami le storie che ami inventare
spaventami
raccontami le nuove esaltanti vittorie
Conquistami inventami dammi un'altra identità
stordiscimi disarmami e infine colpisci
abbracciami ed ubriacami di ironia e sensualità
abbracciami ed ubriacami di ironia e sensualità
Conquistami
Conquistami
Conquistami
Ti sembrerò nostalgica metereopatica quanto basta
Ti sembrerò una donna da niente facili lacrime
poca pazienza
Comprendere che sono un pezzo di marmo
La noia devasta la volontà di cambiare
Dovrei rivalutare tutto dal principio
trovare la forza e l'audacia per farlo
so già che per un momento sarà pieno inverno
per un momento sarà pieno inverno
Ti sembrerò incoerente
poco affidabile inconsistente
ti sembrerò un'emerita idiota
facili entusiasmi improvvisi avvilimenti
Domandami ancora una volta se piango
se ogni equilibrio si è rotto nuovamente
Dovrei rivalutare tutto dal principio
trovare la forza e l'audacia per farlo
so già che per un momento sarà pieno inverno
per un momento sarà pieno inverno
Dovrei rivalutare tutto dal principio
trovare la forza e l'audacia per farlo
so già che per un momento sarà pieno inverno
per un momento sarà pieno inverno
Sento che non ho un sostegno sicuro
forse prima o poi perderò l'amore
per le piccole cose
l'odore di un novembre che muore
Ti sembrerò nostalgica…
Guardo una foto di mia madre
era felice avrà avuto tre anni
stringeva al petto una bambola
il regalo più ambito.
Era la festa del suo compleanno
un bianco e nero sbiadito.
Guardo mia madre a quei tempi e rivedo
il mio stesso sorriso.
E pensare a quante volte l'ho sentita lontana
e pensare a quante volte…
Le avrei voluto parlare di me chiederle almeno il perché
dei lunghi ed ostili silenzi e momenti di noncuranza
puntualmente
mi dimostravo inflessibile inaccessibile e fiera
intimamente agguerrita temendo una sciocca rivalità.
Guardo una foto di mia madre
era felice avrà avuto vent'anni
capelli raccolti in un foulard di seta
ed una espressione svanita.
Nitido scorcio degli anni sessanta
di una raggiante Catania
la scruto per filo e per segno e ritrovo
il mio stesso sguardo.
E pensare a quante volte l'ho sentita lontana
e pensare a quante volte…
Le avrei voluto parlare di me chiederle almeno il perché
dei lunghi ed ostili silenzi e di quella arbitraria indolenza
puntualmente
mi dimostravo inflessibile inaccessibile e fiera
intimamente agguerrita temendo l'innata rivalità.
Le avrei voluto parlare di me chiederle almeno il perché…
Le avrei voluto parlare di me chiederle almeno il perché…
Cerchi riparo fraterno conforto
tendi le braccia allo specchio
ti muovi a stento e con guardo severo
biascichi un malinconico Modugno
Di quei violini suonati dal vento
l'ultimo bacio mia dolce bambina
brucia sul viso come gocce di limone
l'eroico coraggio di un feroce addio
ma sono lacrime mentre piove piove
mentre piove piove
mentre piove…
Magica quiete velata indulgenza
dopo l'ingrata tempesta
riprendi fiato e con intenso trasporto
celebri un mite e insolito risveglio
Mille violini suonati dal vento
l'ultimo abbraccio mia amata bambina
nel tenue ricordo di una pioggia d'argento
il senso spietato di un non ritorno
Di quei violini suonati dal vento
l'ultimo bacio mia dolce bambina
brucia sul viso come gocce di limone
l'eroico coraggio di un feroce addio
ma sono lacrime mentre piove piove
mentre piove piove
mentre piove piove
mentre piove…
Mi diverte assistere ai tuoi sforzi disumani
per apparire convincente intrigante
Mi rincresce ammettere di vederti meglio
dentro un camice di seta bianca
Saresti come un sultano
dietro un bancone a vendere
prodotti nostrani entrecòte di Provenza
Sono infuocata se penso ai cinque grammi di virilità
Sono turbata al pensiero di una lama in profondità
Non so resistere è un pensiero martellante tu
con un camice di seta ed uno charme inconfondibile
Mi diverte assistere ai tuoi sforzi disumani
per apparire più attraente seducente
Mi rincresce ammettere di trovarti peggiorato
sguardo languido ed erotismo da spiaggia
Saresti come un sultano
dietro un bancone a vendere
prodotti nostrani entrecòte di Provenza
Sono infuocata se penso ai cinque grammi di virilità
Sono turbata al pensiero di una lama in profondità
Non so resistere è un pensiero martellante tu
con un camice di seta ed uno charme inconfondibile
Non so resistere è un pensiero martellante tu
con un camice di seta ed uno charme inconfondibile
charme inconfondibile
charme inconfondibile
charme inconfondibile
charme inconfondibile
Cauta indifferenza
dietro minuziose attenzioni
mi reputo sincera
detesto le tue tristi ambizioni
Non sono brava a chiedere
non ti somiglio affatto
sono arrivata oltre ogni limite
per te amado senor
ho frantumato ogni ritegno
ma non saprai la novità
da tempo ho già toccato il fondo
Esemplare convivenza
tesoro vieni presto o si fredda
splendida parvenza
tra scialbe e consuete effusioni
E mi sorprendo a piangere
mi faccio quasi pena
sono arrivata oltre ogni limite
Per te amado senor
ho soffocato ogni lamento
ogni forma di vitalità
per il tuo sano tornaconto
Per te amado senor
ho soffocato ogni lamento
Per te amado senor
ho soffocato ogni lamento
Per te amado senor
ho frantumato ogni ritegno
ma non saprai la novità
da tempo ho già toccato il fondo
Per te amado senor
Per te amado senor
Certamente mi accorgo che è svanito un incantesimo
e abbiamo deposto le ali
tra gli abiti e i trucchi di scena
certamente saprai cadere in piedi e con abilità
con fascino e stile superbo
avrai calcolato anche questo
La dolce evasione e il rientro
la porta di casa la luce ed il gas
le solite foto sul frigo e il pensiero
di essere altrove
Mi sto allontanando da te
e scherzi a parte è l'ultima romantica rinuncia
Mi sto allontanando da te
dai piccoli e incantevoli frammenti di dolcezza
Mi accorgo che mi sto allontanando da te
Certamente mi accorgo che è svanito un incantesimo
e abbiamo affrontato con nochalance
il breve e inevitabile epilogo
La dolce evasione e il rientro
la porta di casa la luce ed il gas
le solite foto sul frigo e il pensiero
di essere altrove
Mi sto allontanando da te
e scherzi a parte è l'ultima romantica rinuncia
Mi sto allontanando da te
dai piccoli e incantevoli frammenti di dolcezza
Mi accorgo che mi sto allontanando da te
e scherzi a parte è l'ultima romantica rassegnazione
Mi sto allontanando da te…
Sei venuto a convincermi
o a biasimarmi per ciò che non ho ancora imparato
Sei venuto a riprendermi Orfeo malato
dai forza e coraggio al tuo canto eccelso
Portami con te non voltarti
conducimi alla luce del giorno
Portami con te non lasciarmi
Io sono bendata ma sento già il calore
È il momento di svegliarmi
è tempo di rinascere
Sento addosso le tue mani
ed è un caldo richiamo perché
ho bisogno di svegliarmi
prendermi cura di te
Ritorno alla vita…
Sei venuto a difendermi
a liberarmi imponendo oltremodo la tua ostinazione
Sei venuto a riprendermi
eroe distratto da voci che in inducono in tentazione
Portami con te non ascoltarle
conducimi alla luce del giorno
Portami con te non lasciarmi
Il varco è vicino ed io sento già il tepore
È il momento di svegliarmi
è tempo di rinascere
Sento addosso le tue mani
ed è un caldo richiamo perché
ho bisogno di svegliarmi
è il momento di svegliarmi
Ritorno alla vita…
Ritorno alla vita…
Ritorno alla vita…
Ritorno alla vita…
Steso sul filo di una gloria che non c'è
disincantato, disarmato per aver
perso di vista
perso di vista
te stesso
Appeso al grido di una folla che non c'è
amareggiato disorientato per aver
perso di vista
perso di vista
te stesso
Stai vivendo un equilibrio precario
Steso all'ombra
di una vita che non c'è
rammaricato tormentato
per aver
perso di vista
perso di vista
te stesso
Stai vivendo un equilibrio precario
Steso sul filo
di una gloria che non c'è
demotivato insoddisfatto per aver
perso di vista
perso di vista
te stesso
Troppo stanca per pensare
forse ero al punto di capirci qualcosa
Non so più parlare
Forse è perché non ho più niente da dire
Non volermi male
Quante cose per le mani
In questo inspiegabile groviglio d'intenti
Reggo con fatica
Le orrende e infondate accuse di ieri
Non volermi male
Certe volte l'importante è vedersi più belli
Quanto basta per sentire che il mondo è vicino
E non è perfetto
Ammaliante percezione
La notte conserva preziosi consigli
Non so più domare
Gli istinti repressi da logiche incerte
Non volermi male
Certe volte l'importante è vedersi più belli
Quanto basta per sentire che il mondo è vicino
E non è perfetto
Prodotto da Francesco Virlinzi
Produzione artistica: Carmen Consoli
Arrangiamenti: Carmen Consoli, Massimo Roccaforte, Maurizio Nicotra
Registrato da Maurizio Nicotra al Waterbird Studio di Catania
Assistente di studio: Cristian Milani
Archi scritti e diretti da Paolo Buonvino, registrati da Fabio Patrignani al Forum Music Village di Roma
Mixato da Fabrizio Simoncioni “Simoncia” al Fonoprint Studio di Bologna
Assistente di studio: Stefano Marchioni
Masterizzato da Antonio Baglio al Nautilus Studio di Milano
Pro Tools® e sound editor: Maurizio Nicotra, eccetto Orfeo e L’epilogo di Roberto Baldi
Coordinamento fiati: Mario Nicotra
Edizioni Cyclope Records Ed. Musicali / Universal Music Italia s.r.l.