"Quest'album ha segnato un passaggio fondamentale, e per me ha il valore di un esordio. Al di là della complessità dei suoni, del coinvolgimento emotivo e dello sforzo che ci è voluto per mettere a punto il meccanismo, è stato registrato live come si faceva un tempo, e quindi ha fissato per la prima volta su disco la mia vera voce: una voce che non è quella delle session in studio, dato che per cantare al meglio ho bisogno del rapporto con il pubblico e della carica che è in grado di darmi.
Il concetto è quello di presentare molta della mia musica nella sua versione più matura e secondo me più bella. In questa occasione, la barriera tra rock e pop sinfonico non esiste: se le parti degli archi fossero eseguite da chitarre, verrebbe fuori un suono potentissimo. Quello che ho fatto indossare alle mie canzoni è un vestito chiassoso del 1950, che nella sostanza è uguale a un vestito chiassoso del 2000."
* tratto da Carmen Consoli - Quello che sento, F. Guglielmi - GIUNTI Editore 2006
Adesso che ho sangue infetto
nessuno vorrà più leccare le mie ferite
ed ho trovato tutto l'oro del mondo
nelle mie tasche, non è stupendo
ho superato anche l'inverno
ed ho pregato a lungo
ho superato anche l'inverno
ed ho cantato…
Adesso che ho tanto freddo
potrò contare nel caldo abbraccio di due coperte
ed ho trovato tutto il vuoto del mondo
in una carezza di compassione
ho superato anche l'inverno
ed ho pregato a lungo
ho superato anche l'inverno
ed ho cantato a lungo…
(A) e non sono per niente stanca
e non sono per niente stanca
e non sono per niente stanca
e non sono per niente stanca
Adesso che sto in questo inferno
angeli, amici e fratelli hanno preso il volo
ed ho trovato tutto il vuoto del mondo
nelle tue tasche, nei tuoi rimorsi
ho superato anche l'inverno
ed ho pregato a lungo
ho superato anche l'inverno
ed ho cantato a lungo…
(A)(x2)………
adesso che ho perso tutto
Punibile per un incauto
morso a quella benedetta
mela e per aver contestato
la teoria geocentrica.
Eppur si muove, malgrado
l’inerzia imposta,
il dilagante oscurantismo,
la dispotica repressione.
In fondo non rimane
che congedare i sensi di colpa
e tante grazie,
una stretta di mano solenne,
aurevoir, felicitazioni,
i più sentiti ossequi.
Punibile per un pensiero
impuro mai confessato,
per aver messo in discussione
angeli e crociate.
Ricordo quella bambina, affetta
da gravi disturbi mentali,
giudicata diabolica
per aver masticato l’ostia.
In fondo non rimane
che congedare i sensi di colpa
e tante grazie,
una stretta di mano solenne,
aurevoir, felicitazioni,
i più sentiti ossequi.
In fondo non rimane
che congedare i sensi di colpa
e tante grazie,
una stretta di mano solenne,
aurevoir, felicitazioni,
i più sentiti ossequi.
In fondo non rimane
che congedare i sensi di colpa
e tante grazie,
una stretta di mano solenne,
aurevoir, felicitazioni,
i più sentiti ossequi.
Narciso parole di burro
si sciolgono sotto l'alito della passione
Narciso trasparenza e mistero
cospargimi di olio mandorle e vanità
modellami…
Raccontami le storie che ami inventare
spaventami
raccontami le nuove esaltanti vittorie
Conquistami inventami dammi un'altra identità
stordiscimi disarmami e infine colpisci
abbracciami ed ubriacami di ironia e sensualità
Narciso parole di burro
nascondono proverbiale egoismo nelle intenzioni
Narciso sublime apparenza
ricoprimi di eleganti premure e sontuosità
ispirami
Raccontami le storie che ami inventare
spaventami
raccontami le nuove esaltanti vittorie
Conquistami inventami dammi un'altra identità
stordiscimi disarmami e infine colpisci
abbracciami ed ubriacami di ironia e sensualità
abbracciami ed ubriacami di ironia e sensualità
Conquistami
Conquistami
Conquistami
Fortunatamente ho ancora il buon senso di mettermi
in discussione
faccio volentieri a meno dei tuoi manuali
sull'autostima
Fortunatamente da giorni è finita la lenta
agonia dei tuoi fiori
sto ancora rimettendo la nostra ultima
cena romantica…
triste, annoiata e asciutta
sarei la tua venere storpia
triste, annoiata e asciutta
io sarei un'inutile preda
(A) vedrai vedrai che alla fine
uno squallido grazie lo avrai, lo avrai
quel sorriso di circostanza
vedrai…
Fortunatamnte ho sempre il difetto
di prendermi poco sul serio
e faccio volentieri a meno
del tuo sesso pratico e del successo…
triste, annoiata e asciutta
sarei la tua venere storpia
triste, annoiata e asciutta
io sarei la tua venere storpia
sarei un'inutile preda…
(A)(x2)………
porto ancora addosso il fumo
delle tue parole, delle tue parole
l'unica cosa che mi hai
lasciato…
triste, annoiata e asciutta sarei la tua venere storpia (x5)
Forse non riuscirò a darti il meglio
più volte hai trovato i miei sforzi inutili
forse non riuscirò a darti il meglio
più volte hai trovato i miei gesti ridicoli
(A) come se non bastasse
l'aver rinunciato a me stessa
come se non bastasse
tutta la forza del mio amore…
(B) e non ho fatto altro che sentirmi sbagliata
ed ho cambiato tutto di me
perché non ero abbastanza
ed ho capito soltanto adesso che avevi… paura
forse non riuscirò a darti il meglio
ma ho fatto i miei conti ed ho scoperto che non possiedo di più
(A)………
e non ho fatto altro che sentirmi sbagliata
ed ho cambiato tutto di me
perché non ero abbastanza
ed ho capito soltanto adesso
(B)………
Le infuocate carezze
l'invidiabile savoir faire
dolce intenso e brutale ah!
Quanta nobile poesia
padre, amante, padrone
nel tuo conto corrente ah!
In salute ed in malattia
finché morte non ci separi
vorticosa passione
o mia belva insaziabile
nel tuo caldo e accogliente harem
In salute ed in malattia
finché morte non ci separi
fai di me la tua geisha
fai di me la tua umile serva (x 2)
fai di me la tua geisha
la tua geisha (x 4)
Cerchi riparo fraterno conforto
tendi le braccia allo specchio
ti muovi a stento e con guardo severo
biascichi un malinconico Modugno
Di quei violini suonati dal vento
l'ultimo bacio mia dolce bambina
brucia sul viso come gocce di limone
l'eroico coraggio di un feroce addio
ma sono lacrime mentre piove piove
mentre piove piove
mentre piove…
Magica quiete velata indulgenza
dopo l'ingrata tempesta
riprendi fiato e con intenso trasporto
celebri un mite e insolito risveglio
Mille violini suonati dal vento
l'ultimo abbraccio mia amata bambina
nel tenue ricordo di una pioggia d'argento
il senso spietato di un non ritorno
Di quei violini suonati dal vento
l'ultimo bacio mia dolce bambina
brucia sul viso come gocce di limone
l'eroico coraggio di un feroce addio
ma sono lacrime mentre piove piove
mentre piove piove
mentre piove piove
mentre piove…
Guardo una foto di mia madre
era felice avrà avuto tre anni
stringeva al petto una bambola
il regalo più ambito.
Era la festa del suo compleanno
un bianco e nero sbiadito.
Guardo mia madre a quei tempi e rivedo
il mio stesso sorriso.
E pensare a quante volte l'ho sentita lontana
e pensare a quante volte…
Le avrei voluto parlare di me chiederle almeno il perché
dei lunghi ed ostili silenzi e momenti di noncuranza
puntualmente
mi dimostravo inflessibile inaccessibile e fiera
intimamente agguerrita temendo una sciocca rivalità.
Guardo una foto di mia madre
era felice avrà avuto vent'anni
capelli raccolti in un foulard di seta
ed una espressione svanita.
Nitido scorcio degli anni sessanta
di una raggiante Catania
la scruto per filo e per segno e ritrovo
il mio stesso sguardo.
E pensare a quante volte l'ho sentita lontana
e pensare a quante volte…
Le avrei voluto parlare di me chiederle almeno il perché
dei lunghi ed ostili silenzi e di quella arbitraria indolenza
puntualmente
mi dimostravo inflessibile inaccessibile e fiera
intimamente agguerrita temendo l'innata rivalità.
Le avrei voluto parlare di me chiederle almeno il perché…
Le avrei voluto parlare di me chiederle almeno il perché…
Sai benissimo che una goccia inonda il cielo
è così piccolo il mondo che ci osserva
sai benissimo che non chiedo tanto adesso
è così limpido il mare che ci ascolta che ci addormenta
(A) vorrei tentare
vorrei offrirti le mie mani
vorrei tentare
vorrei difendere questo momento
(B) e penso di sentirmi confusa e felice
e penso di sentirmi confusa e felice
e penso di sentirmi…
Ah… ah… ah… ah…
sai benissimo che sto tremando e non c'è freddo
e sono vittima di questa gioia immensa
sai benissimo che nulla può scalfirci adesso
è così fragile il mondo che ci aspetta, che ci spaventa
(A)………
io vorrei tentare ancora
vorrei difendere questo momento
(B)………
confusa e felice
confusa e felice
confusa e felice
sai benissimo che una goccia inonda il cielo
è così piccolo il mondo che ci osserva
Steso sul filo di una gloria che non c'è
disincantato, disarmato per aver
perso di vista
perso di vista
te stesso
Appeso al grido di una folla che non c'è
amareggiato disorientato per aver
perso di vista
perso di vista
te stesso
Stai vivendo un equilibrio precario
Steso all'ombra
di una vita che non c'è
rammaricato tormentato
per aver
perso di vista
perso di vista
te stesso
Stai vivendo un equilibrio precario
Steso sul filo
di una gloria che non c'è
demotivato insoddisfatto per aver
perso di vista
perso di vista
te stesso
Oderc ni em, oderc ni em
len oim eroma
oderc ni em, oderc ni em
len oim eroma
rep etra, rep etra
is eroum
Non sei per nulla obbligato a comprendermi
quasi non sento il bisogno d'insistere
tu che mi offrivi un amore di plastica
ti sei mai chiesto se onesto era illudermi
Ricorda tu sei quello che non c'è quando io piango
tu sei quello che non sa quando è il mio compleanno
quando vago nel buio
ma come posso dare l'anima e riuscire a credere
che tutto sia più o meno facile quando è impossibile
volevo essere più forte di ogni tua perplessità
ma io non posso accontentarmi
se tutto quello che sai darmi è un amore di plastica
Tu sei quel fuoco che stenta ad accendersi
non hai più scuse eppure sai confondermi
ricorda tu sei quello che non c'è quando io piango
tu sei quello che non sa quando è il mio compleanno
quando vago nel buio
ma come posso dare l'anima e riuscire a credere
che tutto sia più o meno facile quando è impossibile
volevo essere più forte di ogni tua perplessità
ma io non posso accontentarmi
se tutto quello che sai darmi è un amore di plastica
Volevo essere più forte di ogni tua perplessità
ma io non posso accontentarmi
se tutto quello che sai darmi è un amore di plastica
ma io non posso accontentarmi
se tutto quello che sai darmi è un amore di plastica
Confesso l'ho fatto apposta
nell'intento di ferirti
ti sembrerò alquanto stupida
sicuramente immatura
per tutte quelle volte in cui ho sentito l'istinto di abbracciarti
per tutte quelle volte in cui ho creduto sul serio
di annullarti dalla mia testa
annullarti dalla mia testa
annullarti
il tutto in funzione di nessuna logica
Ammetto ero al sicuro
nel mio guscio di carta pesta
ho agito facendo in modo
di non mostrare incoerenza
per tutte quelle volte in cui ho cercato di non assecondarti
per tutte quelle volte in cui ho creduto sul serio
di annullarti dalla mia testa
annullarti dalla mia testa
annullarti
il tutto in funzione di nessuna logica
il tutto in funzione di nessuna logica
Amado mio, love me forever
and let forever begin tonight
when we're together, amado mio
I don't care whether it's from the right
Many times I've whispered
Amado mio
it was just a phrase
that I heard in plays
I was acting a part
But now when I whisper
Amado mio
can't you tell I care
by the feeling there
for it comes from my heart
Guardavo le sue mani che stuzzicavano insolenti una rosa finta
ed era così dolce il modo in cui
nascondeva l'imbarazzo
mentre parlava e sorrideva ironicamente
delle proprie sventure teneva gli occhi bassi
Guardavo le sue mani che si intrecciavano
tra i ricami di una tovaglia
riuscivo a stento a trattenere la voglia
di afferrarle, di aggredire il suo dolore
Misto all'incenso il sapore di un pasto frugale
i ricordi storditi dal tempo
pur essendo simile a tante e tante altre persone
era speciale… speciale
Guardavo le sue mani che enfatizzavano
opinioni con eleganza
tra le improvvise somiglianze
simbiotiche intuizioni l'amichevole trasporto
Misto all'incenso il sapore di un pasto frugale
i ricordi sbiaditi dal tempo
pur essendo simile a tante e tante altre persone
era speciale… speciale
Mi lasciavo sedurre dalle sue manie
mi lasciavo sedurre dalle sue manie
mi lasciavo sedurre dalle sue manie
L'ho incontrata diverse volte piuttosto ubriaca
la chiamavano contessa miseria
per la sua aridità
era disperatamente sola
alle porte dei sessanta
tristemente avvolta da vistose piume di struzzo e volgari ferraglie
sul muro della sua casa la scritta
contessa miseria
la vita prima o poi
estingue il suo debito
contessa miseria
la vita prima o poi colpisce a sorpresa
Nei suoi occhi il terrore costante del tempo che passa
ed avrebbe dato qualunque cosa per un elisir
di lunga vita
era disperatamente sola
alle porte dei sessanta
dolcemente assorta tra gloriosi ricordi impregnati di ciprie e di rien ne va plus
contessa miseria
la vita prima o poi
estiunge il suo debito
contessa miseria
la vita prima o poi colpisce a sorpresa
senza chiedere
senza preavviso
contessa miseria
la mente ibernata a vent'anni
vittima dell'inganno di questo secolo
che rincorre il mito di forme avvenenti
e di chirurgia estetica
contessa miseria
la mente non cambia
contessa miseria
la mente non cambia
contessa miseria
la mente non cambia
contessa miseria
la mente non cambia
Prodotto da Francesco Barbaro e Maurizio Nicotra
Produzione artistica: Carmen Consoli
Arrangiamenti: Carmen Consoli e Massimo Roccaforte
Arrangiamenti d'orchestra: Paolo Buonvino
Sound Engineer: Maurizio Nicotra
Direttore d’orchestra: Paolo Buonvino
Band:
Carmen Consoli: Voce e chitarra
Massimo Roccaforte: Chitarra e mandolino
Leandro Misuriello: Basso acustico e contrabbasso
Puccio Panettieri: Batteria e percussioni
Elena Majoni: Violino
Eszter Nagypal: Violoncello
Tony Brundo: Pianoforte
Vincenzo Cavalli: Assistente al direttore d’orchestra
Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina
Registrato al Teatro Greco di Taormina il 14 e 15 luglio 2001 e mixato al Forum Music Village di Roma da Maurizio Nicotra
Masterizzato allo Sterling Sound di New York da George Marino